Antologia di Spoon River

“Dalla tomba in cui sono sepolti, i cittadini di un piccolo paese americano svelano i segreti della loro vita. In versi sciolti, ma quasi regolari, con una ironia pungente, evocano la vita del villaggio che, al di sotto della spessa coltre puritana, in realtà nasconde concupiscenza e vizio”

Di questi segreti ne parleremo con Ivano Gobbato, martedì 13 febbraio ore 21.00 presso la Sala delle Associazioni, e accompagnato da Massimiliano Lepratti al violino.

L’Antologia di Spoon River  è una collezione di poesie in versi liberi scritta dal poeta americano Edgar Lee Masters e pubblicata tra il 1914 e il 1915 sul Reedy’s Mirror di Saint Louis, Missouri, una rivista letteraria, per la quale l’autore utilizzò lo pseudonimo di Webster Ford

Il motivo principale del libro sta nella trasformazione dell’amore nel suo opposto, la lussuria. Tutto si deforma e i sogni appassiscono. Ed è attorno alla morte che si gioca l’intreccio di storie di questo canovaccio vitale e funereo al tempo stesso. La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutti i mestieri umani.

L’opera di questo cantore dell’Illinois è riuscita, nel nostro paese più che in altri, a scavare nei cuori di generazioni di lettori. In Italia il successo del libro, profondamente liberatorio e libertario, fu dovuto dapprima alla traduzione di Fernanda Pivano e poi all’interpretazione di Fabrizio De André, che diede alla luce un album straordinario come Non al denaro non all’amore né al cielo.  Scelse 9 poesie della raccolta, le riscrisse in versi e le musicò.

A differenza dell’originale, tutti i personaggi sono anonimi per rappresentare un comportamento e un peccato universali: il chimico incapace di amare, il giudice vendicativo, il malato di cuore che vince sull’egoismo, l’ottico in cerca di una realtà più vera.

Ed ecco qui di seguito un piccolo assaggio di uno degli innumerevoli epitaffi presenti nella raccolta.

Chi parla, dalla sua tomba, sono William e Emily

C’è qualcosa nella Morte
che ricorda l’Amore.

Se con qualcuno con cui avete conosciuto la passione,
e la vampa del giovane amore,
dopo anni di vita comune
sentite spegnersi la fiamma;
e così insieme svanite,
a poco a poco, soavemente,
per così dire abbracciati,
nella stanza consueta –
c’è, fra gli spiriti, un unisono
che ricorda l’amore!

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